Riprendiamo l’articolo dal JerusalemPost:
È sicuramente uno dei momenti migliori della storia per i rapporti tra Italia e Israele, come confermato sia dalla recente visita del premier Netanyahu a Roma, sia da quella del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani in Israele. L’incontro tra Netanyahu e il premier Georgia Meloni è andato molto bene. I due, oltre ad essere i capi di governo di due Paesi amici vicini tra loro, sono anche due alleati politici in campo conservatore. Italia e Israele hanno rilanciato la cooperazione economica, dopo 11 anni ci sarà un nuovo incontro intergovernativo bilaterale, e Netanyahu ha annunciato che intende esportare gas in Europa proprio attraverso l’Italia.
L’altra buona notizia è che nel Parlamento italiano non ci sono più forze politiche antisemite o addirittura antisioniste. Significa che nessun partito presente dall’altra parte ha assunto una posizione ostile contro il mondo ebraico o Israele negli ultimi anni. Invece, la maggior parte di loro è impegnata nella lotta all’antisemitismo, sia a livello legislativo con una legislazione antidiscriminatoria, sia nella difesa del diritto di Israele ad esistere e difendersi.
Il nuovo governo italiano, a pochi mesi dall’insediamento, ha voluto lanciare un segnale importante alla comunità ebraica ea Israele nominando un Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo.
La cattiva notizia, invece, la scorsa settimana il “Rapporto annuale sull’antisemitismo in Italia nel 2022” della Fondazione CDEC, riportava un peggioramento della situazione.
L’antisemitismo è ancora persistente in Italia. Rispetto agli altri anni, tuttavia, il 2022 ha visto un lieve aumento dell’attività antisemita, con episodi registrati avvenuti principalmente all’interno degli ambienti scolastici, in particolare in concomitanza con ricorrenze come la Giornata della Memoria, o quando gli ebrei più noti sono in prima linea determinate situazioni.
Ci sono anche ebrei, o presunti ebrei, che vengono presi di mira in quanto individui, come nel caso della senatrice Liliana Segre, quando, ad esempio, rilascia una dichiarazione politica che non piace ad alcuni gruppi, come accadde quando parlò di migranti entrando in empatia con loro. Più di recente, la neo-segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, è stata bersaglio di attacchi antisemiti, derisa anche per il suo naso pronunciato. Il rapporto mette anche in guardia sulle attività sui social media in cui i giovani possono essere divertiti da battute antisemite virali e sciocche sugli ebrei e sull’Olocausto in particolare.
Nonostante queste notizie deludenti, il sostegno a Israele rimane forte, come evidenziato durante la visita di Netanyahu. Infatti, tutti i partiti che compongono la maggioranza parlamentare sono attualmente guidati da leader che sostengono fortemente Israele e il suo diritto all’autodifesa. Dal PM Giorgia Meloni a Silvio Berlusconi, molti possono vantare una storia di azioni e dichiarazioni pro-Israele. Lo stesso vale anche per la maggior parte dei leader dell’opposizione italiana.
Durante la visita di Netanyahu, il ministro Salvini ha ribadito la sua posizione favorevole al riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e ha sollecitato il proprio governo a spostare l’ambasciata italiana nella Città Santa. Eppure la Meloni e la Farnesina, attenti a non creare attriti con alleati europei e partner arabi, hanno liquidato la questione dichiarando che “non è all’ordine del giorno”.
Il buon andamento del viaggio è proseguita con il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha accolto Netanyahu promuovendo la cooperazione culturale tra i due Paesi, così come il Ministro per le Imprese, Adolfo Urso, che ha organizzato un incontro bilaterale in cui le più importanti aziende dei due Paesi erano presenti.
Allo stesso modo, il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli ha lavorato negli ultimi mesi con l’organo ministeriale che si occupa della cooperazione internazionale, per evidenziare il tema dell’assistenza finanziaria alle ONG palestinesi. Spesso queste organizzazioni sono camuffate da organizzazioni umanitarie, ma spesso dietro di esse si nascondono individui collegati a organizzazioni terroristiche. Il ministro Cirielli ha ordinato al suo staff di monitorare rigorosamente la destinazione di tali fondi umanitari per evitare che vengano incanalati verso i terroristi.
Infine, e molto importante a livello regionale, è stata la proposta dell’Assessore Fabrizio Ricca alla Giunta Regionale del Piemonte di sollecitare il Governo italiano ad intraprendere un’azione politica e diplomatica presso le Nazioni Unite, nell’Unione Europea e in ogni altra sede multilaterale per avviare concrete sforzi per attuare l’adozione della definizione IHRA di antisemitismo, invitando l’Italia a proteggere Israele in ogni sede, anche riconoscendo Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico.
Sebbene abbiamo ricevuto alcune brutte notizie sull’aumento dell’antisemitismo in Italia nel 2022, possiamo essere orgogliosi delle numerose iniziative pro-Israele e pro-ebraiche che il governo italiano ha intrapreso nell’ultimo anno.
Alessandro Bertoldi è il direttore di Alleanza per Israele (Alliance for Israel) e del Milton Friedman Institute, ONGs pro-Israele in Italia.
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L’articolo originale è stato pubblicato oggi sul JerusalemPost a questo link.