Tra obblighi di controllo e ulteriori precisazioni, ecco come un commerciante vede l’introduzione del nuovo strumento:

Premesso che sono stato, fin dal principio, favorevole alla vaccinazione, ritengo che il Green Pass sia uno strumento utile ad invogliare i cittadini, ancora indecisi, a vaccinarsi, aumentando le possibilità di contenere il virus e le sue varianti.
Tuttavia, dopo appena tre giorni dalla partenza, il Ministro dell’Interno Lamorgese, si è vista costretta a chiarire che, i gestori dei locali, sono tenuti a richiedere il pass vaccinale, ma non sono autorizzati alla verifica del documento di identità, dimostrando l’ennesima incongruenza di questa misura.
Il Ministro ha anche sottolineato come i controlli presso le attività commerciali coinvolte, verranno eseguiti a campione, perché non è realistico distogliere le Forze dell’Ordine da altre mansioni, che riguardano in particolare la sicurezza.
Tale precisazione ci spiega il motivo per cui il Green Pass non è stato previsto, ad esempio, per i mezzi di trasporto pubblico locale, ricettacoli di COVID ben più pericolosi di un bar, un ristorante o un museo.
Il Governo, resosi conto della impossibilità di fare controlli sistematici, ha finito col demandarli ai titolari degli esercizi commerciali, sui quali, senza troppi indugi, sono stati scaricati tutti i costi e i rischi di sanzione.
La maggior parte delle categorie commerciali coinvolte ha già pagato un conto salatissimo, causato dai ripetuti lockdown; bar e ristoranti hanno lavorato solo pochi mesi, durante lo scorso anno, nonostante gli importanti investimenti in sicurezza.
Non parliamo delle sale da ballo che, tranne la scorsa parentesi estiva, non hanno praticamente mai potuto lavorare, indipendentemente dall’andamento dei contagi.
Anche i luoghi che vendono gioco legale, chiusi per un anno, si sono visti introdurre l’obbligo di green pass, sebbene le misure di sicurezza adottate (misurazione temperatura, sanificazione totale, ingressi contingentati, distanziamento, ecc.) fossero state approvate dal Ministero della Sanità, proprio in funzione della riapertura di tali attività.  
Le previsioni, secondo cui, il Pass vaccinale impedirà nuove chiusure, sembrano, ad oggi, piuttosto azzardate.
La vera preoccupazione, visto l’aumento di contagi e ricoveri degli ultimi giorni, è che, a settembre, qualcuno scarichi la colpa della diffusione del virus, su imprese e commercianti, tornando alla soluzione del lockdown. Ciò renderebbe praticamente inutili le perdite di fatturato provocate dall’introduzione del Green Pass, assestando un colpo mortale alla nostra economia.

​​​​​​​​​Dott. Michele Pastorino – Commerciante

(Immagine da Euractiv.com)

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