Nel cuore dell’Europa, incastonata tra le colline dell’Italia centrale, si erge la Serenissima Repubblica di San Marino, la più antica repubblica esistente al mondo. La sua storia è un inno alla libertà, una costante liberale che ne ha modellato l’identità e le istituzioni sin dalle origini, resistendo a imperi, monarchie e rivoluzioni.

Fondata, secondo la tradizione, nel 301 d.C. da Marino, un tagliapietre cristiano fuggito dalle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano, San Marino nasce come rifugio per uomini liberi. Questo gesto fondativo, di per sé, è già un manifesto di libertà: scegliere l’isolamento e l’autogoverno anziché la sottomissione. La comunità che si formò sul Monte Titano si dotò presto di proprie regole, dando vita a un sistema istituzionale unico, ispirato ai valori repubblicani romani ma declinato in chiave cristiana e comunitaria.

Sin dai primi secoli, i sammarinesi si opposero fermamente a ogni tentativo di imposizione fiscale da parte dei poteri vicini. Che si trattasse dei Malatesta, degli Stati Pontifici o delle mire espansionistiche degli Estensi, San Marino ha sempre difeso con ostinazione la propria autonomia economica, rifiutando la riscossione di tributi da parte di autorità esterne. Il rifiuto di pagare tasse a poteri invasori non era solo una scelta economica, ma una dichiarazione politica: nessun potere ha legittimità su un popolo libero.

Nel corso dei secoli, la Repubblica ha custodito gelosamente la propria indipendenza, evitando l’assimilazione da parte dei grandi Stati confinanti. Nemmeno Napoleone Bonaparte, che pure ammirava l’antica repubblica, ne volle minacciare l’autonomia. Anzi, la elogiò come simbolo di libertà e la lasciò intatta, garantendole nuovi territori. Allo stesso modo, San Marino si rifiutò di entrare nell’Italia unita nel XIX secolo, pur mantenendo ottimi rapporti con i patrioti risorgimentali, tanto da offrire asilo a Giuseppe Garibaldi nel 1849. Un gesto che riafferma l’antica vocazione: libertà non come chiusura, ma come apertura e rifugio.

Uno degli episodi più emblematici di questa affinità con i principi liberali è l’amicizia con gli Stati Uniti d’America. Nel 1861, il Consiglio Grande e Generale inviò una lettera di congratulazioni ad Abraham Lincoln per la sua elezione, sottolineando la comunanza di valori tra le due repubbliche. Lincoln, commosso dal gesto, rispose accettando l’offerta della cittadinanza onoraria sammarinese, definendo San Marino “una delle più onorabili repubbliche della storia”. Questo legame simbolico ha avuto un’eco concreta ancora oggi: gli Stati Uniti riservano alla Repubblica di San Marino il regime di dazi più favorevole tra tutti i paesi europei, riconoscendone la storica lealtà ai principi di libertà e autodeterminazione.

La struttura politica sammarinese, basata sul potere condiviso dei due Capitani Reggenti e su un Consiglio Grande e Generale eletto dal popolo, è un esempio di bilanciamento istituzionale e di democrazia diretta ante litteram. La rotazione semestrale dei Capi di Stato è un segno tangibile della volontà di evitare concentrazioni di potere, un principio tipicamente liberale.

Nel Novecento, San Marino ha mantenuto questa tradizione, resistendo alle lusinghe dei totalitarismi. Anche durante il periodo fascista in Italia, la Repubblica ha preservato una certa autonomia, seppur con compromessi inevitabili. Durante la Seconda guerra mondiale, si dichiarò neutrale e accolse migliaia di rifugiati, tra cui molti ebrei e dissidenti politici, riaffermando ancora una volta la sua vocazione umanitaria e libertaria.

Nel dopoguerra, San Marino ha proseguito il suo cammino nel solco del liberalismo istituzionale, sviluppando un’economia aperta e una società civile attiva. Oggi, la Repubblica si distingue per la sua stabilità politica, la trasparenza delle sue istituzioni e il rispetto delle libertà individuali. In un contesto globale dove il populismo e l’autoritarismo guadagnano terreno, San Marino rappresenta un raro esempio di coerenza storica e politica.

La costante liberale nella storia di San Marino non è un caso, ma una scelta radicata nella cultura e nella visione del mondo di questo piccolo grande Stato. È la testimonianza che la libertà, se coltivata con responsabilità e determinazione, può durare secoli e resistere a ogni tempesta. Dalla resistenza alle gabelle straniere al riconoscimento di Lincoln, fino al trattamento preferenziale degli Stati Uniti, San Marino non è solo un’anomalia storica: è una lezione vivente di come la libertà possa essere il fondamento stesso dell’identità di un popolo.

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