“La posizione dell’Italia sul Venezuela, ancora equidistante tra
dittatura e democrazia, in linea con quella delle ultime
dittature comuniste e islamiche rimaste al mondo, è sempre più
assurda. Come ha detto il Ministro Moavero Milanesi è senza
dubbio vero che la nostra Carta Costituzionale ripudia la guerra,
ma è altresì vero che, testualmente, la ripudia come strumento di
offesa degli altri popoli. Nel caso del Venezuela, è il popolo ad
essere offeso e sofferente da anni di tirannia chavista e sta
cercando libertà e democrazia. Come è altresì vero che il nostro
Paese, nella sua storia repubblicana, ha partecipato a decine di
guerre, cosiddette, di liberazione. Sarebbe, forse, il caso che
il nostro Governo uscisse dall’ipocrisia e riconoscesse Juan
Guaidó, sostenendo le decisioni che intende assumere l’Assemblea
nazionale, unico organo legittimo eletto dai venezuelani, il
quale ha eletto Guaidó Presidente ad interim. Se il Parlamento
legittimo del Venezuela e il Presidente ad interim chiedessero il
supporto miliare di forza straniere, sarebbe doveroso che gli
venisse dato anche dall’Italia, considerando la presa di Italiani
all’interno del Paese. Temo che se il Governo non cambierà presto
posizione sulla vicenda, questa resterà una macchia indelebile
sulla sua storia. Noi continuiamo, insieme a molti altri
Italiani, a dare il nostro contributo per un Venezuela libero e
democratico”. Così Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo
dell’Istituto Milton FRIEDMAN.
Ufficio Stampa