Si è parlato in questi giorni della possibilità di nazionalizzare la rete autostradale italiana, noi non possiamo dal canto nostro, quale Istituto per le libertà di mercato, opporci con forza a questa eventualità. Pur comprendendo infatti la ricerca di soluzioni alternative alla gestione attuale, in seguito a un evento drammatico e grave come quello di Genova che ci ha toccati tutti nel profondo, restiamo convinti che coloro che abbiano commesso degli errori o delle mancanze debbano pagare, ma che individuare quale soluzione la nazionalizzazione delle autostrade sia un errore grave almeno quanto continuare ad affidare la gestione a una società inadempiente. I servizi erogati dallo Stato in Italia sono infatti per la maggior parte di scarso valore qualitativo e il nostro Paese non sarebbe logisticamente in grado di assumersi oggi la responsabilità di una gestione più efficiente di quella attuale, basti pensare alle condizioni in cui riversano le strade di competenza pubblica e decine di altri servizi pubblici. Auspichiamo che in futuro possano esservi regole più rigorose per chi gestirà un servizio quale quello autostradale, ma riteniamo che il sistema concessorio non possa essere messo in discussione considerato che ogni alternativa che preveda il coinvolgimento in prima linea dello Stato non possa che essere peggiorativa.
Ufficio Stampa