L’Istituto Milton Friedman Institute ha riunito nei mesi scorsi il proprio Comitato scientifico al fine di indicare le linee guida per la redazione di un elaborato in grado di dare delle risposte economiche alla congiuntura attuale e fornire spunti ai partiti politici vincitori delle ultime elezioni politiche, per rendere attuabili alcuni programmi presentati agli elettori durante l’ultima campagna elettorale.
Il frutto di questo lavoro di studio e approfondimento è stato riassunto nella pubblicazione “Tra riforma del fisco e flat tax: prospettive di applicazione in Italia” di 18 pagine (vedi allegato).
Pur modificando nel merito molti elementi difficilmente concretizzabili delle proposte avanzate dalla neonata alleanza di Governo, le soluzioni individuate dal nostro Istituto non ne snaturerebbero i principi e le motivazioni, ma le renderebbero sostenibili in un’ottica liberista.
Leggendo la bozza del “Contratto per il Governo del Cambiamento”, i punti riguardanti i temi economici risultano talvolta contrastanti tra loro, confusi e poco approfonditi.
Flat tax e reddito di cittadinanza, così come sembrano essere stati congegnati, sono troppo onerosi per le casse pubbliche soprattutto se abbinati alle misure previste per esempio per il settore del gioco o dell’energia che causeranno un grave danno al gettito erariale.
Le perplessità di fondo derivano però dal dubbio circa la reale possibilità che i due modelli, quello liberista e quello statalista, ispiratori delle forze che si propongono di governare possano equilibrarsi tenuto conto della loro storica alternatività.
Ragionevolmente come emerge dal documento una Flat tax calmierata in modo diverso potrebbe sicuramente essere la soluzione giusta producendo effetti positivi per il Paese. Il reddito di cittadinanza rischia invece di risolversi in un costo assistenziale fine a sé stesso che potrebbe essere riconsiderato solo se strutturato sul modello della tassazione negativa, negative income.
L’occasione e le sfide che attendono il nostro Paese sono importanti e sarebbe un errore imperdonabile affrontarle con pressapochismo, superficialità e senza guardare al futuro. Con questa pubblicazione abbiamo voluto in primo luogo dare il nostro contributo al lavoro dei tecnici e dei politici che nei prossimi mesi si troveranno ad affrontare i temi contenuti del documento di governo cercando di indicare delle linee guida sostenibili che possano aiutare a realizzare quella riforma del fisco da molti anni promessa e mai realizzata. In secondo luogo abbiamo voluto predisporre un testo che, comprensibile da tutti, potesse aiutare a informare in modo corretto la cittadinanza sulle potenzialità e le reali possibilità di applicazione di alcuni temi economici emersi in quest’ultima confusionaria campagna elettorale.